Giovanni Pedote (Giope), nasce il primo gennaio del 1948, a Polignano a Mare (BA), dove frequenta la scuola dell'obbligo; a Monopoli frequenta per tre anni la scuola professionale e consegue il diploma di tecnico nel campo delle telecomunicazioni e radio tecnica; a diciotto anni parte a Falconara e poi a Roma, dove frequenta la "Scuola Trasmissioni Della Cecchignola" per assolvere il servizio leva e ottiene il diploma di specializzazione in telecomunicazioni.
La sua mente proiettata al futuro e la sua voglia di conoscenza lo spingono continuamente a cercare un lavoro che gli permetta di girare il mondo. Realizza il suo sogno prima in Spagna e poi per venti anni in giro, all'estero nel campo delle telecomunicazioni: Arabia Saudita, Giordania, Turchia, Finlandia, Irlanda, Argentina, Colombia, Australia, alla scoperta degli angoli più remoti e suggestivi della Terra.
La scultura e ancor meglio la pittoscultura lo affascinano e lo coinvolgono: cesellare, scolpire, creare con le mani sono guadagni culturali e occasioni privilegiate che Giope coglie per passare ore e ore con se stesso, riflettendo e gustando frammenti di ricordi e reminiscenze lontane. Nella solitudine della sua arte, la mente sfoglia il passato come se sfogliasse un vecchio giornale, in cui appaiono e scompaiono veloci o lente immagini di vita trascorsa, e proprio su queste immagini, prende forma la maggior parte delle sue opere, attraverso segni di un linguaggio apparentemente primordiale, ma universalmente valido ed attuale.
Da sempre si cimenta nell'espressione artistica, e dal 2004 comincia a organizzare mostre personali a Polignano a Mare, Mottola, Taranto; alcune opere sono pubblicate sulla rivista ARTE; la sua partecipazione a mostre virtuali su siti specializzati come BLUARTE sollecita forte curiosità e riscuote un crescente successo.
Giope è immerso talmente nell'arte, e nella sua arte in maniera particolare, da ritenerla un'espressione che gratifica l’anima: a volte lancia segnali di aiuto, a volte denuncia quello che succede intorno, a volte predice un futuro che spesso gli esseri umani non riescono a capire.
Per questo, il suo motto è: vivere senz'arte, è vivere a metà.