da L'informatore, febbraio 2005
"In ogni capolavoro della scultura c'è un corpo che vive" è il famoso slogan per mezzo del quale un noto settimanale italiano di recente ha diffuso una raccolta di grandi scultori dell'arte italiana. Un'affermazione suggestiva che ci aiuta a poter valutare quanto la natura non è poi del tutto meschina nei riguardi degli esseri umani. Infatti, oltre ai capolavori, è anche nei "non capolavori" che la natura vive e si manifesta perpetua.
In altre parole ci riferiamo al progetto "La Pietra Incontra L'ulivo", a cura di Giovanni Pedote, polignanese con la passione per i lavori manuali artistici. Quella che ci presenta Giope (come ama definirsi) è un incontro speciale che avviene tra la pietra già scolpita e lavorata ad arte dalla forza del mare, e dal legno dell'ulivo, un albero peraltro che nel nostro ibrido mediterraneo è già arte vivente naturale per eccellenza, nonchè icona del nostro passato.
Con la tecnica e la lavorazione dell'arte povera, Giovanni rende possibile il connubio tra la pietra e l'ulivo il quale si traduce in splendidi oggetti tra cui citiamo "incontro", un soggetto in legno al cui interno abbraccia quasi a voler proteggere una pietra; o "In viaggio con la casa", una piccola tartaruga il cui guscio in legno rimanda alla figura emblematica dello zaino nella moda contemporanea grazie al quale è possibile trasportare durante i viaggi il peso della nostra casa e delle nostre esperienze di vita (vedi scrittori Barthes e G. Anzaldùa); "Amore Infinito" una donna sorregge il corpo esanime e straziato del proprio figlio, e ancora una vasta scelta di scatole cesellate a mano.
Giope ricorda gli innumerevoli incontri avvenuti circa quattro anni fa a Polignano con il noto scultore astratto Lino Tinè che spesso ha trovato ispirazione per le sue opere proprio nella nostra città, tra le dure rocce del mare e gli alberi d'ulivo. [...]
Nicola Teofilo